Ciao, sono Andrea e ieri parlavo con Viola del nostro sentirci strani.
Definiamo un attimo cosa significa “sentirsi strani”.
Non è una cosa tipo: «Uh, mi piace la pizza con l’ananas, come sono strano». Non è una cosa tipo: «Faccio delle piccole cose bizzarre, come sono strano, ma in fondo chi non lo è?».
È più una cosa tipo: «Sento che su alcuni aspetti fondamentali della vita ho dei valori e un modo di pensare profondamente diversi dalle persone che mi stanno intorno. Questo rende così difficile comunicare quello che sento, mi fa sentire sbagliata/o, in colpa e molte volte estremamente sola/o».
Ecco, penso che questa 👆 sia una buona definizione di “sentirsi strani” e penso che alcuni di voi si sentano così, forse del tutto o forse in alcuni ambiti specifici della vita.
E mentre parlavo con Viola pensavo al fatto che a un certo punto della mia vita c’è stata una svolta dirompente: accettare di essere strano.
Accettare di essere strano, smettere di adeguarmi, smettere di nasconderlo, smettere di assecondare le aspettative, smettere di pensare che un giorno avrei potuto trovarmi a mio agio dentro un’esistenza ordinaria mi ha cambiato la vita.
Vi faccio un esempio.
Qualche anno fa ero direttore in casa di riposo. Quel ruolo era considerato un punto di arrivo e per molti un sogno irrealizzabile.
Ma io non ci stavo bene.
C’è voluto del tempo per accettare che ciò che avevo costruito in anni di fatica e rinunce - e che rendeva orgogliose le persone che mi volevano bene - in realtà non mi faceva sentire realizzato.
Dire che mi sarei licenziato in tronco (con due figlie, e poi è arrivato il terzo) non è stato facile.
Accettare di essere strano, di avere una sopportazione delle costrizioni inesistente e una propensione al rischio molto sopra la media mi ha aiutato a non arrabbiarmi con le persone che - in buona fede - non capivano come stavo ed erano spaventate dalle mie scelte.
Accettare di essere strano - questo è molto importante - ha fatto sì che quelle scelte le mettessi in pratica davvero e non le chiudessi in un cassetto fino a implodere.
Alla fine in molti casi l’ho risolta con una cosa tipo: «So di essere strano, ma non troverò la felicità nelle cose in cui la trovate voi. Scusatemi e fidatevi di me. Ho un piano».
Anche se quella cosa dell’avere un piano era una parziale bugia (in quel momento il piano era: trovare velocemente un piano) tutto sommato è andata bene.
E niente, volevo dirvi che se vi sentite strani o strane: va bene così.
E dopo che lo avete accettato, fateci qualcosa con questa stranezza che là fuori è pieno di persone strane come voi a cui fare bene.
Perché se la cacciate giù, se la chiudete in un cassetto, se accettate di vivere la vita di qualcun altro: nella migliore delle ipotesi poi questa cosa esplode e fate male a voi e chi vi sta intorno.
Nella peggiore delle ipotesi, vi resterà per sempre il macigno sul petto.
Comunque la pizza con l’ananas sarà sempre meglio della pizza patatine e wurstel che vi ostinate ad ordinare nonostante siate adulti e più o meno vaccinati, maledetti deturpatori di pizze che non siete altro!
Cominciamo!
Scott Bradlee (e soprattutto il PostmodernJukebox) è quello che vi serve quando avete quella voglia di cover swing di brani famosi.
Cose che ho fatto
Prima di tutto, ho organizzato un webinar gratuito con gli amici di GetResponse che vi spiega come sfruttare gli eventi stagionali (es. Black Friday) per vendere di più in modo etico. È mercoledì alle 18:00 e nel caso vi iscrivete cliccando forte qui.
Con gli stessi amici di cui sopra abbiamo anche realizzato una comoda checklist per non dimenticarvi i passaggi fondamentali per vendere al Black Friday.
Vi ho spiegato bene come monetizzare un canale YouTube (vi ricordo anche che c’è un segreto fondamentale per guadagnare di più).
Ho cercato di far capire a Vale e Matte che le relazioni sono una pericolosa perdita di tempo, ma non so se ci sono riuscito.
Cose che ho scoperto
C’è un audio editor completamente online che potete usare per editare i vostri podcast, da soli o in compagnia.
Questo coso vi fa salvare i link che usate più spesso (es. vostri profili social) e ve li tira fuori al momento del bisogno.
Anche se il mio preferito resta Ezgif, c’è un bel sito che ci aiuta a lavorare con le gif.
Vi serve realizzare delle immagini su misura per i vostri progetti, che includano persone-che-fanno-cose? Avete l’imbarazzo della scelta: Sapiens, Humaaans oppure Fresh Folk!
Pare che questa Intelligenza Artificiale Personale sia fighissima e vi consenta di ricordare ogni cosa. Io non ho capito bene come funziona. :)
Grazie che mi accettate per quello che sono,
a presto!
Andrea
Splendida interpretazione del "sentirsi strani". E ampiamente condivisa. Grazie!
Bellissima, come tante altre volte. Anche se strana :D