Ciao, sono Andrea e - non so voi - nella mia vita un sacco di cose vanno storte.
Se dovessi fare un conto approssimativo: sono di più le cose che non funzionano rispetto a quelle che funzionano.
In effetti mi sono sempre basato sulla quantità: faccio tante cose e alcune vanno bene, per puro calcolo delle probabilità.
È che abbiamo un concetto strano di andare bene.
Di solito quando diciamo questa cosa è andata bene intendiamo dire questa cosa è andata secondo le mie aspettative.
Ma - cominciamo con le bad news - non siamo molto bravi a tarare le aspettative. E invece di vivere la vita nel presente godendo di ogni momento, ci rompiamo la testa per piegare la realtà al nostro desiderio.
Le parole con cui ci raccontiamo la nostra stessa vita sono importanti, cambiano la percezione che abbiamo di essa. Dovremmo smettere di usare frasi come «è andata male» sostituendole con «non è andata come mi aspettavo o desideravo…».
«…ma WOW, quante cose ho imparato in questo viaggio e quanto ho goduto di bei momenti e salite faticose e quanto ciò che ho vissuto mi ha reso la persona che sono oggi!».
Non si vola mai al primo tentativo.
C’è una frase che mi sento rivolgere spesso: «hai fatto una cazzata».
E lo sapete che vi dico? Che dissento. Dobbiamo smettere di dirci non avrei dovuto farlo ogni volta che una cosa non va secondo le aspettative.
Il fallimento non è il contrario del successo, ma una parte indispensabile di esso.
Non ho fatto una cazzata - dico io - ci ho provato e non è andata, ho fatto del mio meglio, forse ho anche rischiato perché so che se non rischio non evolvo, ho imparato delle cose sul mondo e su me stesso, sono diventato più capace per il tentativo successivo.
Quando guardiamo le scelte passate, le valutiamo come corrette se hanno dato l’esito sperato e come sbagliate in caso contrario: è un errore che commettiamo perché non sappiamo guardare la vita da più in alto.
Ci fermiamo allo stimolo-risposta, alla causa-effetto, all’obiettivo-risultato e perdiamo di vista il fatto che siamo esseri complessi e pieni di stanze interiori: un evento che crea imbarazzo, tristezza o rabbia adesso può essere il mezzo per diventare persone migliori, più felici e dispensatrici di felicità domani.
E niente, da parte mia continuerò a fare cazzate, metterò l’anima nelle cazzate che farò, brinderò a quelle che andranno male e lascerò che quelle che funzionano mi rendano la persona felice che cerco di essere.
Cominciamo!
«Where we are? I don’t know where we are… But it will be ok». The Lumineers.
Cose che ho fatto
È da un po’ che non ci sentiamo, quindi ho un po’ di aggiornamenti. A proposito: questa newsletter diventa circa mensile. :)
Vi ho fatto vedere gli 11 tool che preferisco di più al mondo (anche riassunti su Instagram).
Vi ho fatto vedere il mio studio di registrazione senza segreti.
Vi ho dato spunto con 10 cose che potete automatizzare nel vostro lavoro.
Vi ho mostrato 3 estensioni per evitare le distrazioni.
Vi ho insegnato a fare pubblicità su Facebook.
Hilary e Alessio vi hanno spiegato come aprire una pagina Tipeee che funziona davvero.
Vi ho insegnato a usare Filmora 11.
Abbiamo fatto l’ultima puntata (per adesso) di #100cosebelle.
Poi ho continuato a fare le solite cose:
Infine, è finito il podcast Creator 4 Creator ed è stato bellissimo.
Cose che ho scoperto
Sto usando Singlebox per unire tutte le mail e le app di messaggistica e mi ci trovo abbastanza bene.
Quando Giorgione ha scoperto che tengo regolarmente un diario mi ha consigliato DayOne. Per adesso uso ancora Obsidian, ma mi ha tentato.
Amie è una app per produttività (todo+calendario) carina e minimale. Ma anche WeekToDo non è male, se vi serve un planner settimanale.
Invece Joplin è un coso per prendere le note open source, mentre con Inkdrop gestite i vostri file MarkDown.
Zario vi propone ogni giorno una challenge per vivere meglio.
Scribe vi fa creare delle guide passo-passo in pochi click.
Elai crea dei video a partire da un testo, con tanto di avatar virtuale che parla al posto vostro.
Poi c’è l’ennesimo servizio che toglie sfondi.
E folk, un CRM che assomiglia un po’ ad AirTable.
Voglio dire grazie a Marcello, Flavio, Francesco, Tiziano, Chiara, Jennifer Milena, Franco e Simone che sono venute a volermi bene su Patreon o su Youtube.
Con la bocca piena di saliva, vi ringrazio tantissimo!
A presto,
Andrea
nice newsletter :)