Salire sul piedistallo
Di quella volta che ho ingannato la mia psicologa e poi lei ha ingannato me.
Dovete sapere che sono riuscito a ingannare la mia psicologa.
Le ho fatto credere di non essere la persona egoista, narcisista e presuntuosa che sono; o almeno, così pensavo.
Infatti, ci sono rimasto un po’ male quando - riferendosi a come mi relaziono col mondo - mi ha detto: «Ti metti spesso su un piedistallo».
Superato il disappunto per la copertura saltata, ho riflettuto: effettivamente da molti sono percepito come distante, disinteressato e concentrato su di me.
Ed è vero: lo sono.
La psicologa deve aver notato il mio dispiacere e, come si fa coi matti che non riconoscono di esserlo, ha dissimulato: «A volte, salire sul piedistallo è necessario».
E anche questo - almeno per me - è vero: a volte sento la necessità di mettere distanza, soprattutto perché ogni relazione, anche quella più superficiale, mi drena molte energie interiori. Credo che succeda perché ogni persona è un oceano, e io non so restare in superficie.
A volte è utile mettersi al centro della propria attenzione: in fondo, siamo lo strumento più prezioso che abbiamo per far star bene gli altri.
E più capisco come funziono - più scendo in profondità nell’esplorazione dei miei buchi neri - più capisco cosa mi fa stare bene. E lo ricerco.
Mi metto sul piedistallo.
E sapete cosa? Mi rendo conto che mi sto circondando di persone con il loro piedistallo ben piantato sotto i piedi.
Mi sto circondando di persone che riconoscono il loro valore, che sanno (o almeno intuiscono) cosa desiderano e cosa sono in grado di dare, che hanno esigenze e mi chiedono di rispettarle senza giri di parole.
Con quelle persone condividiamo la stessa presunzione di trasformare il mondo di oggi in un mondo migliore.
Saliamo sul piedistallo perché dall’alto possiamo vedere anche le persone più nascoste, perché desideriamo lasciare in loro qualcosa di bello che prima non c'era, perché siamo abbastanza matti da crederci davvero.
(Quanti giri di parole quando basterebbe ammettere: «Sono un fottuto narcisista»!)
Provate a salire sul piedistallo, ogni tanto. Guardate tutto da più in alto, prendete le distanze, riconoscete cosa vi fa bene e cosa no, cambiate il mondo da lì sopra e scendete quando ne vale la pena.
Non lo dico per voi, lo dico per me. Perché voglio essere circondato da persone che riconoscono i propri talenti e sanno come usarli, che salgono e scendono dai piedistalli per far bene a se stesse e quindi agli altri.
Cominciamo!
Ho sognato che facevo l’amore con Superman… Lui mi faceva volare, volare, volare, volare, volare…
Cose che possiamo fare insieme
(Spoiler: creare contenuti come trattori.)
In questi giorni, con Raffaele Gaito, abbiamo organizzato una masterclass alla quale potete iscrivervi per poco tempo a un prezzo molto conveniente (risparmiate 100 euro).
E cosa abbiamo in comune Raffaele e io, direte voi? Siamo due macchine, due caterpillar, due treni merci della produzione di contenuti.
Creiamo contenuti come trattori.
In questa masterclass vogliamo passarvi il nostro metodo e gli strumenti che noi stessi utilizziamo; vogliamo aiutarvi a prendere il vostro orticello digitale e farlo diventare un campo agricolo.
L'evento dura 4 ore e sarà il 24 giugno al mattino, su Zoom. La registrazione sarà vostra per sempre, anche se non potete partecipare dal vivo.
Incluso nel prezzo avrete l’accesso al mio corso su OBS, al corso su come produrre un video al giorno e a una serie di checklist e template per avviare subito la vostra produzione, nel modo più semplice ed efficace possibile.
Per pochi giorni, potete iscrivervi al prezzo lancio, risparmiando 100 euro.
Cose per realizzare le vostre cose
(Spoiler: le playlist di Youtube.)
Sto imparando molte cose dai Channel check con voi: per esempio, che molti non usano le playlist o non lo fanno in maniera efficace, perdendo alcuni vantaggi importanti che questo strumento può fornire.
La playlist sono raccolte di video, all’interno del vostro canale YouTube, dove potete organizzare i vostri contenuti (o quelli di altri creator) in maniera logica e sequenziale.
Il vantaggio è quello di guidare le persone e rendere utile e piacevole la loro esperienza sul vostro canale.
In questo modo rimarranno più tempo sulla piattaforma e questo sarà premiato sia dall’algoritmo di YouTube, sia in termini di fidelizzazione del pubblico.
Inoltre - attenzione alla bomba - le playlist si posizionano nei risultati di ricerca di YouTube! Se avete un canale di cucina, immaginate la vostra playlist “1000 modi per cucinare la carbonara” al primo posto della classifica.
Non ci sono limiti al numero di playlist che potete fare, quindi… andate e createne tutti!
Qui trovate l’ultimo Channel Check dove, fra le altre cose, parliamo proprio dell’importanza di usare bene le playlist.
Cose che ho fatto
Ecco un video dove vi mostro 5 tool fondamentali se siete freelance.
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Il Dio della fotografia colpisce ancora: con Alessio, abbiamo realizzato una guida gratuita per imparare a utilizzare le luci nei vostri video.
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Cose che ho visto
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Vi ho scritto questa mail a quattro mani con Silvia Platania. Grazie. :)
Grazie che mi dite sempre le cose per il mio bene!
A presto,
Andrea
Ciao Andrea!
Quello che percepisco io, su di me, non è tanto stare sopra un piedistallo ma piuttosto ritirarmi nei miei spazi quando ho bisogno di un momento di eremitaggio. Credevo di essere un animale sociale h24 ma col tempo ho imparato a riconoscere quanto invece io sia eremita e quanto questi spazi per me siano fondamentali per ricaricarmi, aprirmi anche a nuove informazioni e "prepararmi" per stare in gruppo, in società o in contesti affollati rimanendo fedele a ciò che ho scoperto di me e al valore che ho nutrito dentro di me, come hai detto tu.
Incontro anche io persone che sembrano spesso ben ancorate al loro piedistallo, ma appunto essendo un piedistallo ed essendo ancorate... è un'ancora di salvataggio e il piedistallo non aiuta a una crescita o stimolo per lo meno comunicativo proprio per la prospettiva di lontananza e isolamento... un abbraccio!